Astrologia:
introduzione e origini
Il moto dei
corpi celesti del nostro sistema planetario proiettati
sulla zona zodiacale, interpretata in chiave numerica, viene analizzato e studiato dall'Astrologia.
Nell'antichità
e fino al XVIII secolo, l'astrologia era considerata una
scienza e non si differenziava in modo sostanziale
dall'astronomia. Le notizie più remote dell'astrologia si
riferiscono ai tempi dell'antico Egitto, intorno all'anno
2800 A.C. Sembra che i primi astrologi fossero i sacerdoti
dei faraoni, in quanto la disciplina era
considerata un lusso per pochi privilegiati.
In passato furono molti i personaggi illustri ad occuparsi
di astrologia: Teofilo di Edessa parlando di astrologia
disse che "è la più degna delle arti",
Pitagora ne era un attento studioso
e Galileo, seppur inconsapevolmente,
già descriveva lo Zodiaco quando notava che tutto in
natura è scritto con il linguaggio matematico.
"Il Libro dell'Universo è scritto in lingua matematica e
i caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure
geometriche, senza i quali è impossibile intenderne
umanamente parola" (G. Galilei)
Con Tolomeo
l'astrologia diviene uno strumento di
divinazione e non più di conoscenza scientifica,
innescando una polemica che dura tuttora.
"Per
le donne si osservi Venere: un aspetto con Giove e anche
con Mercurio le rende caste e pudiche nell’amore.
Separata da Saturno ma collegata a Mercurio, Venere le
rende eccitabili e vogliose, ma prudenti, per lo più
esitanti, e molto in guardia di fronte a ciò che è
vergognoso. Congiunta o anche in aspetto solo con Marte,
Venere rende le donne lascive, pervertite e piuttosto
indolenti.
(C.
Tolomeo)
Tra
il 1600 e il 1800 la pratica astrologica fu ostacolata fino ad essere riscoperta e valorizzata solo all'inizio del 1900.